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sabato 6 marzo 2010

2006 - CALCIOPOLI

- Juventus, Milan, Fiorentina, Lazio, Reggina ed Arezzo -


-Le accuse-


Le accuse
Le accuse rivolte ai molteplici imputati, tra cui spiccano i nomi di Luciano Moggi e Antonio Giraudo per la Juventus, del patron della Fiorentina Diego Della Valle e della Lazio Claudio Lotito, del presidente della Reggina Pasquale Foti, nonché dell'addetto agli arbitri Leonardo Meani per il Milan, spaziano dalla slealtà sportiva all'illecito sportivo, ambedue sanzionate dallo Statuto della FIGC. Coinvolti nello scandalo anche i due designatori arbitrali al tempo delle intercettazioni, cioè Pierluigi Pairetto e Paolo Bergamo, e alcuni arbitri, soprattutto Massimo De Santis, che comunque era ritenuto un grande arbitro essendo stato designato per rappresentare l'Italia al Campionato mondiale di calcio 2006, ma anche Paolo Dondarini, Gianluca Paparesta, Paolo Bertini, Domenico Messina, Gianluca Rocchi, Paolo Tagliavento, Pasquale Rodomonti. Accusati gli stessi vertici della Federcalcio, in particolare Franco Carraro e Innocenzo Mazzini, e dell'AIA, come Tullio Lanese. In totale sono stati deferiti al giudice sportivo 22 personalità legate al mondo del calcio.

Secondo l'accusa i dirigenti di società coinvolti intrattenevano rapporti con i designatori arbitrali atti ad influenzare le designazioni per le partite delle proprie squadre in modo da ottenere arbitri considerati favorevoli. In questo erano spesso appoggiati o spalleggiati dagli esponenti della federazione coinvolti nell'inchiesta. Sempre secondo l'accusa era pratica comune inoltrare attraverso i designatori arbitrali o la federazione recriminazioni e velate minacce nei confronti degli arbitri considerati non favorevoli. Particolarmente difficile la situazione della squadra torinese, per cui è stata ipotizzata la presenza di una cupola, una sorta di sistema con cui Luciano Moggi riusciva a gestire le designazioni degli arbitri nelle diverse partite di campionato. Tra i numerosi contatti di Moggi si annoverano figure come Aldo Biscardi e Fabio Baldas (alcune telefonate evidenziano come Moggi abbia suggerito ad Aldo Biscardi l'interpretazione degli episodi mostrati dalla moviola durante Il processo di Biscardi), ma anche l'allora Ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu, (reo di aver richiesto, secondo le intercettazioni, favori arbitrali riguardanti la squadra del Sassari Torres, militante nel girone B della Serie C1). Nell'inchiesta vennero coinvolti oltre a Aldo Biscardi (La7) anche i giornalisti Tony Damascelli (Il Giornale), Guido D'Ubaldo (Corriere dello Sport), Franco Melli (Il Tempo e ospite a Il processo di Biscardi), Lamberto Sposini (TG5, ospite de Il processo di Biscardi), Ignazio Scardina (Rai Sport) e Ciro Venerato (Rai Sport). Ad eccezione di Ignazio Scardina, tutt'ora indagato per associazione a delinquere, la posizione degli altri cronisti sotto il profilo penale è stata archiviata nel 2007, anche se sono stati sospesi per qualche tempo dall'Ordine dei giornalisti a causa del loro comportamento scorretto (si facevano dire da Moggi cosa dire o non dire durante i programmi televisivi e cosa scrivere sui loro giornali).

Intervenuto in TV alla trasmissione Matrix, condotta da Enrico Mentana, Paolo Bergamo, uno dei due designatori arbitrali sotto inchiesta, ha affermato che le telefonate a lui ed al suo collega Pierluigi Pairetto da parte dei dirigenti delle diverse squadre erano molto frequenti. In particolare, ha dichiarato che riceveva spesso telefonate dai dirigenti dell'Inter, squadra a cui è stato assegnato successivamente lo Scudetto 2005-2006. Sempre nel corso dell'intervista, l'ex designatore, ha detto che durante la stagione calcistica 2003-2004 ha parlato più volte con l'allora allenatore della Roma, Fabio Capello, per concordare le designazioni delle gare dei giallorossi. La FIGC non ha considerato queste affermazioni valide perché venissero aperti nuovi filoni d'indagine, visto che non c'erano prove che potessero confermarle.

Il processo nell'ambito della giustizia sportiva si è svolto in tempi rapidi. Il procuratore federale Stefano Palazzi ha richiesto durissime pene per gli imputati: dalla retrocessione alla revoca degli scudetti per le squadre coinvolte, dalla radiazione a ingenti multe per alcuni dirigenti. La sentenza arrivò nel giro di tre settimane e la paura che i tempi potessero prolungarsi (e quindi accavallarsi con l'inizio del campionato di calcio) a causa di ricorsi o appelli al TAR fu scongiurata dalla minaccia di un intervento della FIFA o della UEFA, che vietano espressamente un intervento statale negli affari sportivi.

Insistenti voci, nel corso dello svolgimento delle indagini, hanno avanzato il timore che la vittoria della Nazionale italiana al Campionato mondiale di calcio 2006 potesse insabbiare la vicenda, tuttavia è stato assicurato dallo stesso Ministro per le Politiche Giovanili e lo Sport Giovanna Melandri che questa ipotesi era da scartare. Non sono tuttavia mancate forze politiche, come UDEUR e Forza Italia, che abbiano avanzato la proposta di un' amnistia generale. L'unica società che ammise le proprie colpe fu la Juventus: durante il processo sportivo il legale della società, avv. Cesare Zaccone, chiese di patteggiare la pena, chidendo la retrocessione in Serie B con penalizzazione. Pochi mesi dopo lo stesso avvocato affermò davanti agli azionisti della società che erano stati commessi quattro illeciti sportivi in altrettante gare, e che se fossero state applicate le regole alla lettera la squadra sarebbe stata retrocessa in Serie C2.

-Le 39 partite sotto inchiesta-


Udinese-Brescia 1-2 (26 settembre 2004)
Arbitro Dattilo (ammonizione di Pinzi, Muntari e Di Michele, espulsione di Jankulovski), preludio a Udinese-Juventus del 3 ottobre successivo. Va però sottolineato che Pinzi, Muntari e Di Michele non erano diffidati e hanno dunque giocato regolarmente la successiva partita contro i bianconeri. Inoltre Pinzi è risultato essere il giocatore più ammonito della stagione (Campionato di serie A 2004-05), collezionando 13 cartellini gialli e 2 espulsioni in 30 partite. In questa speciale classifica il compagno di squadra Muntari si classifica all'ottavo posto, collezionando 14 cartellini gialli in 33 presenze. Jankulovsky venne invece espulso assieme al tecnico avversario De Biasi per reciproche scorrettezze, dopo che l'arbitro convalidò una rete ai bresciani, nonostante il portiere dell'Udinese fosse a terra in quel momento, rete che scatenò un acceso parapiglia che costò appunto il rosso al giocatore ceco e al tecnico del Brescia. Voto Gazzetta dello Sport per l'arbitro Dattilo: 4,5 Sbaglia a non fischiare il gioco pericoloso di Sculli su De Sanctis. Punisce solo Jankulovski nella rissa generale. Dopo non dà al Brescia un rigore per fallo su Domizzi. In Juventus-Palermo 1-1 (25 settembre 2006, preludio di Udinese-Juventus, furono ammoniti per i bianconeri Zambrotta e Blasi). Indagati Moggi, Giraudo e Dattilo

Siena-Juventus 0-3 (23 ottobre 2004)
Un ammonito per parte, Portanova per il Siena e Zebina per la Juventus. Voto Gazzetta dello Sport per l'arbitro Bertini: 6 Non incide anche se non entusiasma. Un' ammonizione contro la Juve non vista. Non ben coadiuvato dagli assistenti: fasulli un paio di fuorigioco segnalati. Arbitro Bertini per favorire la Juventus. Indagati Fabiani, Moggi e Bertini

Juventus-Chievo 3-0 (31 ottobre 2004)
Nessun ammonito. Voto Gazzetta dello Sport per l'arbitro Pieri: 6,5 Da solo sbaglia poco. Gli errori più evidenti, semmai, sono dei suoi assistenti su un paio di fuorigioco. Arbitro Pieri per favorire la Juventus. Indagati Moggi, Fabiani e Pieri

Messina-Reggina 2-1 (31 ottobre 2004)
Arbitro Racalbuto (ammonizione di Mesto), preludio a Reggina-Juventus 2-1 del 7 novembre 2004. Indagati Moggi e Racalbuto

Lecce-Juventus 0-1 (14 novembre 2004)
Designazione di De Santis, Griselli e Ceniccola. Indagati Moggi, Giraudo, Bergamo, Pairetto, Lanese, De Santis, Griselli e Ceniccola

Messina-Fiorentina 1-1 (28 novembre 2004)
Per il raggiugimento di un risultato utile per il Messina. Indagati Fabiani, Moggi, Paparesta e Dattilo

Juventus-Lazio 2-1 (5 dicembre 2004)
Designazione di Dondarini, Baglioni e Alvino. Indagati Moggi, Giraudo, Bergamo, Pairetto, Dondarini, Baglioni ed Alvino

Fiorentina-Bologna 1-0 (5 dicembre 2004)
Designazione arbitrale ed ammonizioni di Peruzzi e Nastase - già diffidati - in vista della gara con la Juventus. Indagati Moggi, De Santis, Bergamo e Pairetto

Reggina-Brescia 1-3 (5 dicembre 2004)
Indagati Bergamo, Foti e De Santis

Reggina-Cagliari 3-2 (12 dicembre 2004)
Indagati Foti, De Santis, Bergamo

Bologna-Juventus 0-1 (12 dicembre 2004)
Indagati Pieri, Moggi

Juventus-Milan 0-0 (18 dicembre 2004)
Per favorire la Juventus. Indagati Fabiani, Moggi e Bertini

Roma-Parma 5-1 (19 dicembre 2004)
Preludio a Parma-Juventus del 6 gennaio 2005 (ammonizioni di Contini e Pisanu). Per la quale sono indagati Moggi e Racalbuto

Reggina-Palermo 1-0 (6 gennaio 2005)
Indagati Bergamo, Foti e Pieri

Brescia-Bologna 1-1 (6 gennaio 2005)
In vista di Messina-Brescia 2-0 del 9 gennaio 2005 (ammonizioni di Guana e Mannini poi squalificati). Indagati Moggi, Fabiani e Paparesta

Cagliari-Juventus 1-1 (16 gennaio 2005)
Per favorire la Juventus. Indagati Moggi e Racalbuto

Messina-Parma 1-0 (23 gennaio 2005)
Indagati Moggi, Fabiani, Bertini, Dattilo

Udinese-Reggina 0-2 (23 gennaio 2005)
Indagati Bergamo, Foti, De Marco, Nicolai e Rossomando

Sampdoria-Siena 1-1 (30 gennaio 2005)
In vista di Juventus-Sampdoria del 2 febbraio 2005. Indagati Moggi, Fabiani, Paparesta

Juventus-Udinese 2-1 (13 febbraio 2005)
Indagati Moggi, Bergamo, Pairetto, Giraudo, Rodomonti, Gemignani e Foschetti

Siena-Messina 2-2 (13 febbraio 2005)
Indagati Fabiani, Moggi e Bertini

Sampdoria-Reggina 3-2 (20 febbraio 2005)
Indagati Bergamo, Foti e Niccolai

Palermo-Lecce 3-2 (20 febbraio 2005)
Ammonizione di Pinardi e Rullo in vista di Lecce-Messina 1-0 del 27 febbraio 2005. Indagati Moggi e De Santis

Chievo-Lazio 0-1 (20 febbraio 2005)
Indagati Carraro, Bergamo, Pairetto, Mazzini, Lotito e Rocchi

Lazio-Parma 2-0 (27 febbraio 2005)
Indagati Carraro, Bergamo, Pairetto, Mazzini, Lotito e Messina

Roma-Juventus 1-2 (5 marzo 2005)
Indagati Moggi, Giraudo, Bergamo, Pairetto, Fabiani, Fazi, Racalbuto, Pisacreta, Ivaldi e Gabriele

Reggina-Messina 0-2 (13 marzo 2005)
Indagati Fabiani, Moggi e Ambrosino

Inter-Fiorentina 3-2 (20 marzo 2005)
Ammonizioni di Viali e Obodo in vista di Fiorentina-Juventus 3-3 del 9 aprile 2005. Indagati Fabiani e Bertini

Milan-Brescia 1-1 (9 aprile 2005)
Indagati Meani, Mazzei e Contini

Bologna-Lazio 1-2 (17 aprile 2005)
Indagati Lotito e Tagliavento

Siena-Milan 2-1 (17 aprile 2005)
Indagati Bergamo, Pairetto, Mazzei, Mazzini, Giraudo e Baglioni

Milan-Chievo 1-0 (20 aprile 2005)
Indagati Bergamo, Meani, Puglisi

Lazio-Juventus 0-1 (24 aprile 2005)
Indagati Fabiani, Moggi, Ambrosino

Chievo-Fiorentina 1-2 (8 maggio 2005)
Indagati Diego e Andrea Della Valle, Mencucci, Bergamo, Mazzini, Moggi e Dondarini

Livorno-Siena 3-6 (8 maggio 2005)
Indagato l'arbitro De Santis (espulsione ingiustificata di Galante per vendicarsi di Spinelli che aveva parlato di combriccola romana)

Arezzo-Salernitana 1-0 (14 maggio 2005)
Per favorire l'Arezzo. Indagati Mazzei e Titomanlio

Palermo-Reggina 1-1 (15 maggio 2005)
Indagati Bergamo, Foti e Pieri

Lazio-Fiorentina 1-1 (22 maggio 2005)
Indagato Diego Della Valle (contattato Lotito chiedendogli di accordarsi per l'1-1)

Lecce-Parma 3-3 (29 maggio 2005)
Indagati Diego e Andrea Della Valle, Mazzini, Moggi, De Santis e Griselli

-Le Sentenze-


Sentenza di Primo grado

Juventus: retrocessione in serie B con 17 punti di penalizzazione, revoca dello scudetto 2004-2005 e non assegnazione dello Scudetto 2005-2006; 120.000 euro di multa; tre giornate di squalifica del proprio campo[4]
Fiorentina: 30 punti di penalizzazione nel Campionato 2005-2006, 19 punti di penalizzazione nel Campionato 2006-2007; 100.000 euro di multa; tre giornate di squalifica del proprio campo.
Lazio: 30 punti di penalizzazione nel Campionato 2005-2006, 11 punti di penalizzazione nel Campionato 2006-2007; 100.000 euro di multa; due giornate di squalifica del proprio campo.
Milan: 30 punti di penalizzazione nel Campionato 2005-2006, 8 punti di penalizzazione nel Campionato 2006-2007; 100.000 euro di multa; una giornata di squalifica del proprio campo.
Reggina: 15 punti di penalizzazione nel Campionato 2006-2007; 100.000 euro di ammenda.
Arezzo: 6 punti di penalizzazione nel Campionato 2006-2007.

-Ricorsi-


Tutte le società a seguito della sentenza hanno annunciato ricorsi presso il CONI, prima Juventus e Lazio, poi Fiorentina e Milan: nessuna però ha raggiunto la conciliazione.

Milan e Fiorentina hanno accolto la proposta di creazione di un comitato d'arbitrato in ambito sportivo: in attesa che sia chiarita la controversia, la giustizia sportiva ha predisposto che fossero sospese le pene accessorie (multe e squalifiche del campo).

La dirigenza della Juventus aveva invece presentato ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, pur rischiando con ciò sanzioni da parte della Federazione la quale vieta il ricorso alla giustizia ordinaria: la richiesta era la riassegnazione della Serie A (con penalizzazione massima -20) e la restituzione dei due scudetti revocati. Tale richiesta si basava sulla sproporzione tra la pena inflitta alla Juventus ed a quelle inflitte alle altre formazioni coinvolte, sproporzione che era quantificata dai legali della società da una valutazione del danno economico arrecato dalla retrocessione quantificata in 130 milioni di euro. Attraverso una lettera, Guido Rossi (commissario straordinario della FIGC) prendeva le distanze da quelle che erano le decisioni della società e ha annunciato, col CONI, una richiesta di risarcimento contro i bianconeri "per aver danneggiato l'immagine del calcio italiano". Dopo trattativa tra il CONI, la FIGC e la dirigenza juventina il Consiglio di Amministrazione della Juventus ha deciso di ritirare il ricorso inoltrato al TAR, evitando un possibile slittamento dell'inizio dei campionati di serie A e B, per cercare di ottenere anch'essa una riduzione della penalizzazione in sede di arbitrato sportivo. La retromarcia della dirigenza bianconera fu dovuta anche a causa della minaccia del presidente della FIFA Joseph Blatter di escludere da tutte le competizioni internazionali per club e per le Rappresentative nazionali l'intera Federazione italiana per cinque anni (i regolamenti internazionali prevedono che se una squadra fa ricorso ad un tribunale ordinario e la Federcalcio d'appartenenza non glielo impedisce l'intera Federazione è esclusa da tutte le competizioni estere.

-Sentenze definitive-


Juventus: Confermata la retrocessione in serie B con 9 punti di penalizzazione da scontare nel campionato 2006-2007 (invece dei 17 imposti dalla sentenza di 2° grado).
Fiorentina: 30 punti di penalizzazione da scontare nel campionato 2005-2006 (confermati), 15 punti di penalizzazione da scontare in serie A nel 2006-2007 (invece dei 19 precedenti).
Lazio: 30 punti di penalizzazione da scontare nel campionato 2005-2006 (confermati), 3 punti di penalizzazione da scontare in serie A nel 2006-2007 (invece degli 11 precedenti).
Milan: 30 punti di penalizzazione da scontare nel campionato 2005-2006 (confermati), 8 punti di penalizzazione da scontare in serie A nel 2006-2007 (confermati).
Reggina: 11 punti di penalizzazione da scontare nel campionato di serie A 2006-2007 (invece dei 15 precedenti) e 100.000 euro di ammenda (confermati).
Arezzo: 6 punti di penalizzazione da scontare nel campionato di serie B 2006-2007(confermati).

(tratto da http://it.wikipedia.org/wiki/Calciopoli)

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