forum liberidiscrivereee

sabato 6 marzo 2010

1997 - La penalizzazione dell' EMPOLI (-2)

- Empoli, basta solo un minuto per decidere -


Illecito sportivo. Ricorso respinto a tempo di record: il -2 in classifica ora è definitivo.

ROMA - Una manciata di secondi, poco più di un minuto per prendere una decisione pensantissima: respingere il ricorso dell'Empoli, confermare la penalizzazione di due punti inflitta alla società azzurra il 27 novembre scorso dalla Commissione disciplinare. Si è conclusa così, con un'amara sorpresa, la vicenda che dal 25 ottobre ha monopolizzato l'attenzione degli sportivi empolesi: il caso esplosa la mattina della gara Sampdoria-Empoli. L'arbitro Stefano Farina denunciò un tentativo di illecito perpetrato ai suoi danni da Lorenzo Repetto, sindaco di Castelletto d'Orba, in favore dell'Empoli. Ieri la Caf, come già aveva fatto la Commissione disciplinare, ha detto che sì, l'illecito c'è stato e che i dirigenti azzurri lo hanno ideato. Eppure restano tanti dubbi. Dubbi legati a un processo basato sul nulla, dove anche l'illecito è stato soltanto «intuito» dall'arbitro di Novi Ligure.
Ieri, a Roma, la Commissione d'Appello Federale ha ascoltato le arringhe del procuratore federale Porceddu, il grande accusatore, e dell'avvocato Cantamessa, legale dell'Empoli. Poi il collegio, presieduto da Giuseppe Volpari, si è riunito in camera di consiglio. Dopo appena 13 minuti la seduta era già sciolta, con 8 verdetti (tra i quali quello dell'Empoli) già stabiliti. Un po' poco, forse, per analizzare un caso così importante.
Nel corso della sua requisitoria Porceddu aveva confermato le accuse mosse in primo grado, dicendo che soltanto per il pronto rifiuto di Farina non si era arrivati al tentativo di corruzione. Il procuratore federale ha spiegato che Repetto e il presidente dell'Empoli, Corsi, erano in rapporti di affari e che il primo si era mosso su richiesta del dirigente. Porceddu ha anche ribadito che l'Empoli non ha fornito i tabulati telefonici richiesti, spiegando che in pratica i dirigenti si erano accusati da soli. Subito dopo Cantamessa ha cercato di smontare il castello accusatorio, mettendo in luce le incongruenze della prima sentenza. E' poi emerso che l'Empoli ha prodotto il tabulato telefonico del cellulare del presidente Corsi (nei giorni dal 21, data del sorteggio arbitrale, al 25 ottobre, data della gara), ma evidentemente non è bastato.
Alle 19,04, dopo il blitz in camera di consiglio del collegio giudicante, l'ufficio stampa della Figc ha reso nota la decisione: la Caf ha respinto il ricorso dell'Empoli confermando la sentenza di penalizzazione. Il presidente Corsi, presente a Roma con il direttore generale Lucchesi e l'amministratore delegato Ghelfi, ha commentato la sentenza con parole dure. «E' un momento di grande delusione - ha spiegato - non posso credere alla giustizia sportiva. La fiducia si guadagna e si perde con le esperienze di tutti i giorni, questa ci ha segnato e ha segnato tutta la città. Io credo che questa sentenza abbia voluto giustificare chi ha innescato tutto il meccanismo. Tutto il mondo del calcio ritiene che questo è servito a salvare la faccia di qualcuno. Non mi aspettavo questa sentenza perchè come società siamo stati assolti dall'opinione pubblica e dagli addetti ai lavori e neanche i vertici del calcio hanno mai creduto al nostro coinvolgimento. Questo sarebbe dovuta essere una consolazione, ma non è così. Questa sentenza offende il calcio».

(tratto da http://www.rangers.it/news/news1998-99A.html)

Nessun commento:

Posta un commento

 
Liberi di comunicare