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sabato 6 marzo 2010

24/02/2010 - Platinì contro corruzione e combine: "Sto raccogliendo i frutti, sono soddisfatto"

- Il presidente dell'Uefa commenta la sospensione di alcuni arbitri sospettati di corruzione -


La lotta contro la corruzione e le combine intrapresa da Platinì da i primi frutti, rappresentati dalla squaliifica di alcuni arbitri.

"Ho promesso misure severe e radicali contro i colpevoli di corruzione o chi combina le partite. L'annuncio che le autorità disciplinari Uefa hanno recentemente squalificato due arbitri (di cui uno a vita), indagando su un terzo ed esonerandone un quarto, significa che queste parole si stanno concretizzando" - ha spiegato il presidente della Uefa.

"All'interno della Uefa sono in atto lavori considerevoli per individuare e punire chi combina gli incontri o è coinvolto nelle scommesse illegali, un fenomeno assolutamente negativo che rappresenta una minaccia seria e reale all'integrità del nostro sport - confida Platinì a 'Uefa.com'." La Uefa e il Comitato esecutivo Uefa continuano a ribadire che non ci sarà tolleranza verso i corrotti, e i fatti recenti lo dimostrano".

(tratto da http://www.goal.com/it/news/2/serie-a/2010/02/24/1805663/platin%C3%AC-contro-corruzione-e-combine-sto-raccogliendo-i )

23/02/2010 - L'ombra della corruzione investe il calcio cinese.

La Cina è il paese noto, suo malgrado, per i falsi d'autore, prodotti simili all'originale ma a basso costo; purtroppo qualcosa di simile sta avvenendo anche nel calcio cinese, certamente non della qualità e ai prezzi del calcio mondiale, ma con gli stessi problemi che hanno, nel corso del tempo, colpito il fenomeno calcio.
E' di questi giorni, infatti, notizia di uno scandalo legato al calcioscommesse che ha colpito il calcio mandarino ai suoi massimi livelli. E così due squadre della serie A cinese (Guangzhou Pharmaceutical e Chengdu Blades) sono state retrocesse in seconda divisione e un altro club (Qingdao Hailifeng) congelato a tempo indeterminato.
E non finisce qui: secondo un reportage giornalistico, la corruttela avrebbe investito anche la nazionale cinese; il tariffario sarebbe di 8.500 euro circa per una convocazione nella juniores e 10.500 euro circa per la nazionale maggiore. Il prezzo poi raddoppiava per le amichevoli internazionali.
Alla base di questo meccanismo ci sarebbe il dato che le presenze in nazionale aumentano valore e potere contrattuale dei calciatori.
Al momento i dirigenti federali cinesi hanno mantenuto assoluto silenzio sulla vicenda, al punto che anche le decisioni della commissione federale circa le penalizzazioni delle tre squadre dal nome irripetibile, non sono di fatto ancora ratificate.

(tratto da http://www.fantagazzetta.com/public/articoli/5925-l-ombra-della-corruzione-investe-il-calcio-cinese.asp )

20/01/2010 - Si riapre il caso POTENZA

- La Salernitana rischia 6 punti -


SALERNO. Stefano Palazzi ha già chiesto le condanne: radiazione per il Potenza, 6 punti di penalizzazione alla Salernitana. Va di corsa, il capo della Procura federale. Ha scelto la strada del processo per revocazione per punire i due club, già accusati e processati (nell’estate del 2008) per illecito sportivo, scampati alla tagliola sportiva solo perché dalla Disciplinare l’i llecito sportivo del club lucano fu derubricato in violazione dei comportamenti di lealtà e correttezza di club e tesserati.
Insieme alle notifiche alle parti del nuovo procedimento,Palazzi ha già consegnato alla Corte di giustizia federale anche le richieste di condanna. E’ nelle sue facoltà: entro trenta giorni dalla scoperta di "nuovi elementi" si può infatti chiedere il processo per revocazione.E perPalazzi gli atti della Dda lucana, avvalorati dalle decisioni del Gip diPotenza (ancora in carcere il patron del Potenza Postiglione e il dirigente Giuzio, già deferiti per illecito sportivo due anni fa) che accusano il club lucano di aver venduto la gara del 20 aprile del 2008 Potenza-Salernitana, "oggetto di una compravendita con un corrispettivo di 150mila euro consegnati dall’intermediario Evangelisti" (è scritto nell’o rdinanza), sono gli elementi nuovi destinati ad incidere stavolta pesantemente nel processo sportivo in attesa che si compia quello penale.
Due anni fa la Disciplinare scrisse che "seppur in presenza di atti teoricamente idonei a realizzare l’illecito sportivo, manca comunque la prova del dolo da parte del Postiglione e del Giuzio". Prove del dolo che per Palazzi invece adesso sarebbero inoppugnabili. Il Potenza è accusato di illecito sportivo diretto, la Salernitana per illecito presunto (non essendo stato identificato l’autore) e perché l’illecito sarebbe stato commesso a suo vantaggio (cui prodest): Palazzi ha chiesto per il Potenza la radiazione, per la Salernitana sei punti di pennalizzazione (poiché il procedimento si chiuderà prima del 30 giugno l’eventuale penalizzazione sarebbe applicata alla stagione attuale e dunque, vista la probabile retrocessione, andrebbe di lusso al club per il prossimo torneo). Il procuratore federale ha bruciato i tempi, a giorni sarà ufficializzata la data del dibattimento a Roma, fissato tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo.La scelta del processo per revocatoria comporta anche delle insidie sul piano procedurale, ma appariva la strada obbligata per il procuratore perché se avesse ricominciato dal primo grado sarebbe incorso nella pregiudiziale del ne bis in idem (non due volte per la medesima cosa) da parte delle difese. Che nel giorno del giudizio proveranno a sollevare l’e ccezione di inammissibilità. O meglio, la procedura riguarda ilPotenza (difeso dall’avvocato Chiacchio) perché la Salernitana (difesa da Amatucci) anche qui (come accaduto per la vicenda Cassino) è agganciata al destino di un’altra società.

(tratto da http://lacittadisalerno.gelocal.it/dettaglio/si-riapre-il-caso-potenza-la-salernitana-rischia-sei-punti/1835054 )

2006 - CALCIOPOLI

- Juventus, Milan, Fiorentina, Lazio, Reggina ed Arezzo -


-Le accuse-


Le accuse
Le accuse rivolte ai molteplici imputati, tra cui spiccano i nomi di Luciano Moggi e Antonio Giraudo per la Juventus, del patron della Fiorentina Diego Della Valle e della Lazio Claudio Lotito, del presidente della Reggina Pasquale Foti, nonché dell'addetto agli arbitri Leonardo Meani per il Milan, spaziano dalla slealtà sportiva all'illecito sportivo, ambedue sanzionate dallo Statuto della FIGC. Coinvolti nello scandalo anche i due designatori arbitrali al tempo delle intercettazioni, cioè Pierluigi Pairetto e Paolo Bergamo, e alcuni arbitri, soprattutto Massimo De Santis, che comunque era ritenuto un grande arbitro essendo stato designato per rappresentare l'Italia al Campionato mondiale di calcio 2006, ma anche Paolo Dondarini, Gianluca Paparesta, Paolo Bertini, Domenico Messina, Gianluca Rocchi, Paolo Tagliavento, Pasquale Rodomonti. Accusati gli stessi vertici della Federcalcio, in particolare Franco Carraro e Innocenzo Mazzini, e dell'AIA, come Tullio Lanese. In totale sono stati deferiti al giudice sportivo 22 personalità legate al mondo del calcio.

Secondo l'accusa i dirigenti di società coinvolti intrattenevano rapporti con i designatori arbitrali atti ad influenzare le designazioni per le partite delle proprie squadre in modo da ottenere arbitri considerati favorevoli. In questo erano spesso appoggiati o spalleggiati dagli esponenti della federazione coinvolti nell'inchiesta. Sempre secondo l'accusa era pratica comune inoltrare attraverso i designatori arbitrali o la federazione recriminazioni e velate minacce nei confronti degli arbitri considerati non favorevoli. Particolarmente difficile la situazione della squadra torinese, per cui è stata ipotizzata la presenza di una cupola, una sorta di sistema con cui Luciano Moggi riusciva a gestire le designazioni degli arbitri nelle diverse partite di campionato. Tra i numerosi contatti di Moggi si annoverano figure come Aldo Biscardi e Fabio Baldas (alcune telefonate evidenziano come Moggi abbia suggerito ad Aldo Biscardi l'interpretazione degli episodi mostrati dalla moviola durante Il processo di Biscardi), ma anche l'allora Ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu, (reo di aver richiesto, secondo le intercettazioni, favori arbitrali riguardanti la squadra del Sassari Torres, militante nel girone B della Serie C1). Nell'inchiesta vennero coinvolti oltre a Aldo Biscardi (La7) anche i giornalisti Tony Damascelli (Il Giornale), Guido D'Ubaldo (Corriere dello Sport), Franco Melli (Il Tempo e ospite a Il processo di Biscardi), Lamberto Sposini (TG5, ospite de Il processo di Biscardi), Ignazio Scardina (Rai Sport) e Ciro Venerato (Rai Sport). Ad eccezione di Ignazio Scardina, tutt'ora indagato per associazione a delinquere, la posizione degli altri cronisti sotto il profilo penale è stata archiviata nel 2007, anche se sono stati sospesi per qualche tempo dall'Ordine dei giornalisti a causa del loro comportamento scorretto (si facevano dire da Moggi cosa dire o non dire durante i programmi televisivi e cosa scrivere sui loro giornali).

Intervenuto in TV alla trasmissione Matrix, condotta da Enrico Mentana, Paolo Bergamo, uno dei due designatori arbitrali sotto inchiesta, ha affermato che le telefonate a lui ed al suo collega Pierluigi Pairetto da parte dei dirigenti delle diverse squadre erano molto frequenti. In particolare, ha dichiarato che riceveva spesso telefonate dai dirigenti dell'Inter, squadra a cui è stato assegnato successivamente lo Scudetto 2005-2006. Sempre nel corso dell'intervista, l'ex designatore, ha detto che durante la stagione calcistica 2003-2004 ha parlato più volte con l'allora allenatore della Roma, Fabio Capello, per concordare le designazioni delle gare dei giallorossi. La FIGC non ha considerato queste affermazioni valide perché venissero aperti nuovi filoni d'indagine, visto che non c'erano prove che potessero confermarle.

Il processo nell'ambito della giustizia sportiva si è svolto in tempi rapidi. Il procuratore federale Stefano Palazzi ha richiesto durissime pene per gli imputati: dalla retrocessione alla revoca degli scudetti per le squadre coinvolte, dalla radiazione a ingenti multe per alcuni dirigenti. La sentenza arrivò nel giro di tre settimane e la paura che i tempi potessero prolungarsi (e quindi accavallarsi con l'inizio del campionato di calcio) a causa di ricorsi o appelli al TAR fu scongiurata dalla minaccia di un intervento della FIFA o della UEFA, che vietano espressamente un intervento statale negli affari sportivi.

Insistenti voci, nel corso dello svolgimento delle indagini, hanno avanzato il timore che la vittoria della Nazionale italiana al Campionato mondiale di calcio 2006 potesse insabbiare la vicenda, tuttavia è stato assicurato dallo stesso Ministro per le Politiche Giovanili e lo Sport Giovanna Melandri che questa ipotesi era da scartare. Non sono tuttavia mancate forze politiche, come UDEUR e Forza Italia, che abbiano avanzato la proposta di un' amnistia generale. L'unica società che ammise le proprie colpe fu la Juventus: durante il processo sportivo il legale della società, avv. Cesare Zaccone, chiese di patteggiare la pena, chidendo la retrocessione in Serie B con penalizzazione. Pochi mesi dopo lo stesso avvocato affermò davanti agli azionisti della società che erano stati commessi quattro illeciti sportivi in altrettante gare, e che se fossero state applicate le regole alla lettera la squadra sarebbe stata retrocessa in Serie C2.

-Le 39 partite sotto inchiesta-


Udinese-Brescia 1-2 (26 settembre 2004)
Arbitro Dattilo (ammonizione di Pinzi, Muntari e Di Michele, espulsione di Jankulovski), preludio a Udinese-Juventus del 3 ottobre successivo. Va però sottolineato che Pinzi, Muntari e Di Michele non erano diffidati e hanno dunque giocato regolarmente la successiva partita contro i bianconeri. Inoltre Pinzi è risultato essere il giocatore più ammonito della stagione (Campionato di serie A 2004-05), collezionando 13 cartellini gialli e 2 espulsioni in 30 partite. In questa speciale classifica il compagno di squadra Muntari si classifica all'ottavo posto, collezionando 14 cartellini gialli in 33 presenze. Jankulovsky venne invece espulso assieme al tecnico avversario De Biasi per reciproche scorrettezze, dopo che l'arbitro convalidò una rete ai bresciani, nonostante il portiere dell'Udinese fosse a terra in quel momento, rete che scatenò un acceso parapiglia che costò appunto il rosso al giocatore ceco e al tecnico del Brescia. Voto Gazzetta dello Sport per l'arbitro Dattilo: 4,5 Sbaglia a non fischiare il gioco pericoloso di Sculli su De Sanctis. Punisce solo Jankulovski nella rissa generale. Dopo non dà al Brescia un rigore per fallo su Domizzi. In Juventus-Palermo 1-1 (25 settembre 2006, preludio di Udinese-Juventus, furono ammoniti per i bianconeri Zambrotta e Blasi). Indagati Moggi, Giraudo e Dattilo

Siena-Juventus 0-3 (23 ottobre 2004)
Un ammonito per parte, Portanova per il Siena e Zebina per la Juventus. Voto Gazzetta dello Sport per l'arbitro Bertini: 6 Non incide anche se non entusiasma. Un' ammonizione contro la Juve non vista. Non ben coadiuvato dagli assistenti: fasulli un paio di fuorigioco segnalati. Arbitro Bertini per favorire la Juventus. Indagati Fabiani, Moggi e Bertini

Juventus-Chievo 3-0 (31 ottobre 2004)
Nessun ammonito. Voto Gazzetta dello Sport per l'arbitro Pieri: 6,5 Da solo sbaglia poco. Gli errori più evidenti, semmai, sono dei suoi assistenti su un paio di fuorigioco. Arbitro Pieri per favorire la Juventus. Indagati Moggi, Fabiani e Pieri

Messina-Reggina 2-1 (31 ottobre 2004)
Arbitro Racalbuto (ammonizione di Mesto), preludio a Reggina-Juventus 2-1 del 7 novembre 2004. Indagati Moggi e Racalbuto

Lecce-Juventus 0-1 (14 novembre 2004)
Designazione di De Santis, Griselli e Ceniccola. Indagati Moggi, Giraudo, Bergamo, Pairetto, Lanese, De Santis, Griselli e Ceniccola

Messina-Fiorentina 1-1 (28 novembre 2004)
Per il raggiugimento di un risultato utile per il Messina. Indagati Fabiani, Moggi, Paparesta e Dattilo

Juventus-Lazio 2-1 (5 dicembre 2004)
Designazione di Dondarini, Baglioni e Alvino. Indagati Moggi, Giraudo, Bergamo, Pairetto, Dondarini, Baglioni ed Alvino

Fiorentina-Bologna 1-0 (5 dicembre 2004)
Designazione arbitrale ed ammonizioni di Peruzzi e Nastase - già diffidati - in vista della gara con la Juventus. Indagati Moggi, De Santis, Bergamo e Pairetto

Reggina-Brescia 1-3 (5 dicembre 2004)
Indagati Bergamo, Foti e De Santis

Reggina-Cagliari 3-2 (12 dicembre 2004)
Indagati Foti, De Santis, Bergamo

Bologna-Juventus 0-1 (12 dicembre 2004)
Indagati Pieri, Moggi

Juventus-Milan 0-0 (18 dicembre 2004)
Per favorire la Juventus. Indagati Fabiani, Moggi e Bertini

Roma-Parma 5-1 (19 dicembre 2004)
Preludio a Parma-Juventus del 6 gennaio 2005 (ammonizioni di Contini e Pisanu). Per la quale sono indagati Moggi e Racalbuto

Reggina-Palermo 1-0 (6 gennaio 2005)
Indagati Bergamo, Foti e Pieri

Brescia-Bologna 1-1 (6 gennaio 2005)
In vista di Messina-Brescia 2-0 del 9 gennaio 2005 (ammonizioni di Guana e Mannini poi squalificati). Indagati Moggi, Fabiani e Paparesta

Cagliari-Juventus 1-1 (16 gennaio 2005)
Per favorire la Juventus. Indagati Moggi e Racalbuto

Messina-Parma 1-0 (23 gennaio 2005)
Indagati Moggi, Fabiani, Bertini, Dattilo

Udinese-Reggina 0-2 (23 gennaio 2005)
Indagati Bergamo, Foti, De Marco, Nicolai e Rossomando

Sampdoria-Siena 1-1 (30 gennaio 2005)
In vista di Juventus-Sampdoria del 2 febbraio 2005. Indagati Moggi, Fabiani, Paparesta

Juventus-Udinese 2-1 (13 febbraio 2005)
Indagati Moggi, Bergamo, Pairetto, Giraudo, Rodomonti, Gemignani e Foschetti

Siena-Messina 2-2 (13 febbraio 2005)
Indagati Fabiani, Moggi e Bertini

Sampdoria-Reggina 3-2 (20 febbraio 2005)
Indagati Bergamo, Foti e Niccolai

Palermo-Lecce 3-2 (20 febbraio 2005)
Ammonizione di Pinardi e Rullo in vista di Lecce-Messina 1-0 del 27 febbraio 2005. Indagati Moggi e De Santis

Chievo-Lazio 0-1 (20 febbraio 2005)
Indagati Carraro, Bergamo, Pairetto, Mazzini, Lotito e Rocchi

Lazio-Parma 2-0 (27 febbraio 2005)
Indagati Carraro, Bergamo, Pairetto, Mazzini, Lotito e Messina

Roma-Juventus 1-2 (5 marzo 2005)
Indagati Moggi, Giraudo, Bergamo, Pairetto, Fabiani, Fazi, Racalbuto, Pisacreta, Ivaldi e Gabriele

Reggina-Messina 0-2 (13 marzo 2005)
Indagati Fabiani, Moggi e Ambrosino

Inter-Fiorentina 3-2 (20 marzo 2005)
Ammonizioni di Viali e Obodo in vista di Fiorentina-Juventus 3-3 del 9 aprile 2005. Indagati Fabiani e Bertini

Milan-Brescia 1-1 (9 aprile 2005)
Indagati Meani, Mazzei e Contini

Bologna-Lazio 1-2 (17 aprile 2005)
Indagati Lotito e Tagliavento

Siena-Milan 2-1 (17 aprile 2005)
Indagati Bergamo, Pairetto, Mazzei, Mazzini, Giraudo e Baglioni

Milan-Chievo 1-0 (20 aprile 2005)
Indagati Bergamo, Meani, Puglisi

Lazio-Juventus 0-1 (24 aprile 2005)
Indagati Fabiani, Moggi, Ambrosino

Chievo-Fiorentina 1-2 (8 maggio 2005)
Indagati Diego e Andrea Della Valle, Mencucci, Bergamo, Mazzini, Moggi e Dondarini

Livorno-Siena 3-6 (8 maggio 2005)
Indagato l'arbitro De Santis (espulsione ingiustificata di Galante per vendicarsi di Spinelli che aveva parlato di combriccola romana)

Arezzo-Salernitana 1-0 (14 maggio 2005)
Per favorire l'Arezzo. Indagati Mazzei e Titomanlio

Palermo-Reggina 1-1 (15 maggio 2005)
Indagati Bergamo, Foti e Pieri

Lazio-Fiorentina 1-1 (22 maggio 2005)
Indagato Diego Della Valle (contattato Lotito chiedendogli di accordarsi per l'1-1)

Lecce-Parma 3-3 (29 maggio 2005)
Indagati Diego e Andrea Della Valle, Mazzini, Moggi, De Santis e Griselli

-Le Sentenze-


Sentenza di Primo grado

Juventus: retrocessione in serie B con 17 punti di penalizzazione, revoca dello scudetto 2004-2005 e non assegnazione dello Scudetto 2005-2006; 120.000 euro di multa; tre giornate di squalifica del proprio campo[4]
Fiorentina: 30 punti di penalizzazione nel Campionato 2005-2006, 19 punti di penalizzazione nel Campionato 2006-2007; 100.000 euro di multa; tre giornate di squalifica del proprio campo.
Lazio: 30 punti di penalizzazione nel Campionato 2005-2006, 11 punti di penalizzazione nel Campionato 2006-2007; 100.000 euro di multa; due giornate di squalifica del proprio campo.
Milan: 30 punti di penalizzazione nel Campionato 2005-2006, 8 punti di penalizzazione nel Campionato 2006-2007; 100.000 euro di multa; una giornata di squalifica del proprio campo.
Reggina: 15 punti di penalizzazione nel Campionato 2006-2007; 100.000 euro di ammenda.
Arezzo: 6 punti di penalizzazione nel Campionato 2006-2007.

-Ricorsi-


Tutte le società a seguito della sentenza hanno annunciato ricorsi presso il CONI, prima Juventus e Lazio, poi Fiorentina e Milan: nessuna però ha raggiunto la conciliazione.

Milan e Fiorentina hanno accolto la proposta di creazione di un comitato d'arbitrato in ambito sportivo: in attesa che sia chiarita la controversia, la giustizia sportiva ha predisposto che fossero sospese le pene accessorie (multe e squalifiche del campo).

La dirigenza della Juventus aveva invece presentato ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, pur rischiando con ciò sanzioni da parte della Federazione la quale vieta il ricorso alla giustizia ordinaria: la richiesta era la riassegnazione della Serie A (con penalizzazione massima -20) e la restituzione dei due scudetti revocati. Tale richiesta si basava sulla sproporzione tra la pena inflitta alla Juventus ed a quelle inflitte alle altre formazioni coinvolte, sproporzione che era quantificata dai legali della società da una valutazione del danno economico arrecato dalla retrocessione quantificata in 130 milioni di euro. Attraverso una lettera, Guido Rossi (commissario straordinario della FIGC) prendeva le distanze da quelle che erano le decisioni della società e ha annunciato, col CONI, una richiesta di risarcimento contro i bianconeri "per aver danneggiato l'immagine del calcio italiano". Dopo trattativa tra il CONI, la FIGC e la dirigenza juventina il Consiglio di Amministrazione della Juventus ha deciso di ritirare il ricorso inoltrato al TAR, evitando un possibile slittamento dell'inizio dei campionati di serie A e B, per cercare di ottenere anch'essa una riduzione della penalizzazione in sede di arbitrato sportivo. La retromarcia della dirigenza bianconera fu dovuta anche a causa della minaccia del presidente della FIFA Joseph Blatter di escludere da tutte le competizioni internazionali per club e per le Rappresentative nazionali l'intera Federazione italiana per cinque anni (i regolamenti internazionali prevedono che se una squadra fa ricorso ad un tribunale ordinario e la Federcalcio d'appartenenza non glielo impedisce l'intera Federazione è esclusa da tutte le competizioni estere.

-Sentenze definitive-


Juventus: Confermata la retrocessione in serie B con 9 punti di penalizzazione da scontare nel campionato 2006-2007 (invece dei 17 imposti dalla sentenza di 2° grado).
Fiorentina: 30 punti di penalizzazione da scontare nel campionato 2005-2006 (confermati), 15 punti di penalizzazione da scontare in serie A nel 2006-2007 (invece dei 19 precedenti).
Lazio: 30 punti di penalizzazione da scontare nel campionato 2005-2006 (confermati), 3 punti di penalizzazione da scontare in serie A nel 2006-2007 (invece degli 11 precedenti).
Milan: 30 punti di penalizzazione da scontare nel campionato 2005-2006 (confermati), 8 punti di penalizzazione da scontare in serie A nel 2006-2007 (confermati).
Reggina: 11 punti di penalizzazione da scontare nel campionato di serie A 2006-2007 (invece dei 15 precedenti) e 100.000 euro di ammenda (confermati).
Arezzo: 6 punti di penalizzazione da scontare nel campionato di serie B 2006-2007(confermati).

(tratto da http://it.wikipedia.org/wiki/Calciopoli)

2006 - L' AREZZO

- Arriva calciopoli -

Come un fulmine a ciel sereno, il 14 agosto 2006 viene appresa la notizia che il procuratore della FIGC Stefano Palazzi ha richiesto il deferimento della società amaranto a seguito di un'intercettazione telefonica relativa all'incontro di serie B 2004-05 Arezzo-Salernitana (giocata il 14 maggio 2005 e vinta dall'Arezzo 1-0 con rete di Gionatha Spinesi al 10'). Uno dei guardalinee di quella partita, Stefano Titomanlio, dichiarava nel colloquio telefonico a Leonardo Meani (addetto agli arbitri del Milan) di aver aiutato gli amaranto in un momento di maggior pressione dei campani. Palazzi chiede e ottiene così il deferimento dell'Arezzo per "presunta responsabilità in illecito", in quanto «non vi è fondato dubbio che la società Arezzo non fosse a conoscenza del tentativo di illecito posto in essere attraverso il tentativo di alterare il risultato di Arezzo-Salernitana». A tal proposito Palazzi chiede la retrocessione dell'Arezzo in Serie C1 con 3 punti di penalizzazione.

Tuttavia la sentenza emanata il 18 agosto 2006 dalla Commissione di Appello Federale è più lieve per l'Arezzo, confermandolo in Serie B, ma penalizzandolo in un primo momento di 9 punti nella classifica del campionato cadetto 2006-07. La società amaranto ricorre a quel punto in appello, riuscendo però ad ottenere solo una diminuzione dei punti di penalizzazione da 9 a 6.

(tratto da http://it.wikipedia.org/wiki/Arezzo_Calcio)

1999 - I sospetti su VENEZIA-BARI 2-1

- La partita sospetta -

Il procuratore federale archivia l' inchiesta sul 2 - 1 del 24 gennaio e sul chiacchierato gol di Tuta Venezia e Bari salvi: illecito non provato Porceddu chiude il caso: "Restano forti perplessita' , ma non possiamo dimostrare nulla" Soddisfatte le 2 societa' , proteste da Empoli: "Puniti per molto meno" Il caso e' chiuso.
Il procuratore federale Carlo Porceddu ha archiviato il caso Venezia - Bari (2 - 1, 24 gennaio), ritenendo che non vi siano elementi destinati ad autorizzare l' ipotesi di un illecito sportivo, cioe' di un accordo fra le squadre per pareggiare, poi saltato per il gol di Tuta.
La decisione appare sorprendente e inattesa.
Sorprendente perche' nemmeno i dirigenti delle due societa' , pur avendo ribadito in ogni occasione la regolarita' della partita, avevano osato immaginare che la vicenda sarebbe stata archiviata, prima ancora di iniziare il processo.
In occasione di Genoa - Inter 2 - 3 del 27 marzo ' 83, un caso al quale ci si era piu' volte riferiti, il processo era stato celebrato, anche se le societa' erano state assolte.
Inattesa, perche' da alcune dichiarazioni dell' avvocato Proceddu era apparsa evidente la volonta' del procuratore federale di procedere al deferimento delle due societa' , che poi avrebbero dovuto essere giudicate dalla Disciplinare ed eventualmente assolte.
Invece, in un comunicato diffuso dalla Federcalcio, Porceddu ha chiarito che "pur in presenza di indubbi margini di forti e serie perplessita", non e' possibile "ritenere per provato" che ci sia stato un accordo tra i giocatori durante l' incontro.
A scatenare le polemiche fu il gol del 2 - 1 segnato al 45' della ripresa dal brasiliano Tuta, entrato dodici minuti prima (per Recoba), che permise al Venezia di vincere.
Per il procuratore manca "il quadro indiziario di prove univoche, certe e concordanti circa la sussistenza di un presumibile accordo illecito posto in essere da calciatori delle due squadre nel corso della gara, poi non rispettato. Per cui la violazione globale del materiale raccolto deve risolversi con l' applicazione del principio del favor rei". Come dire: nel dubbio, niente processo.
Archiviati gli atti per il presunto illecito (art.22 comma 4, Codice di giustizia sportiva), Porceddu ha invece deferito tre giocatori del Bari (De Rosa, Spinesi e Innocenti), per la rissa nel sottopassaggio, a fine partita, per aver avuto una condotta non conforme ai principi di lealta' e di correttezza morale.
Decisive sono state le confessioni dei giocatori del Venezia (Maniero e Tuta) e del Bari (De Rosa, Spinesi, Innocenti, Mancini, Madsen e Indiveri), che hanno negato tutto.
Le testimonianze raccolte dagli inviati dell' Ufficio Indagini hanno pesato molto piu' delle interviste a Tuta dai contenuti che non hanno trovato riscontro oggettivo e delle immagini trasmesse in tv, che mettevano in luce almeno sette episodi poco chiari. E ha pesato anche la decisione della magistratura ordinaria di archiviare il caso.

Le reazioni.

Sereno il d.g. del Venezia, Marotta: "Eravamo fiduciosi; quindi siamo contenti perche' la giustizia, pur avendo fatto il suo corso, ha evidenziato che non c' erano elementi sufficienti per pensare ad un illecito".
Glaciale il commento del presidente del Bari, Vincenzo Matarrese: "Non abbiamo mai dubitato nel merito della vicenda; abbiamo tenuto un comportamento di attesa nel corso delle indagini nel rispetto degli organi competeneti. Ora manteniamo il nostro stile".
Furente il presidente dell' Empoli, Fabrizio Corsi (due punti di penalizzazione per la denuncia dell' arbitro Farina, prima di Samp - Empoli): "Noi siamo stati penalizzati per molto meno e senza prove". Ma Porceddu ha replicato: "Nel caso dell' Empoli c' era l' accusa esplicita dell' arbitro Farina".

(tratto da http://archiviostorico.corriere.it/1999/febbraio/26/Venezia_Bari_salvi_illecito_non_co_0_9902262604.shtml )

1997 - La penalizzazione dell' EMPOLI (-2)

- Empoli, basta solo un minuto per decidere -


Illecito sportivo. Ricorso respinto a tempo di record: il -2 in classifica ora è definitivo.

ROMA - Una manciata di secondi, poco più di un minuto per prendere una decisione pensantissima: respingere il ricorso dell'Empoli, confermare la penalizzazione di due punti inflitta alla società azzurra il 27 novembre scorso dalla Commissione disciplinare. Si è conclusa così, con un'amara sorpresa, la vicenda che dal 25 ottobre ha monopolizzato l'attenzione degli sportivi empolesi: il caso esplosa la mattina della gara Sampdoria-Empoli. L'arbitro Stefano Farina denunciò un tentativo di illecito perpetrato ai suoi danni da Lorenzo Repetto, sindaco di Castelletto d'Orba, in favore dell'Empoli. Ieri la Caf, come già aveva fatto la Commissione disciplinare, ha detto che sì, l'illecito c'è stato e che i dirigenti azzurri lo hanno ideato. Eppure restano tanti dubbi. Dubbi legati a un processo basato sul nulla, dove anche l'illecito è stato soltanto «intuito» dall'arbitro di Novi Ligure.
Ieri, a Roma, la Commissione d'Appello Federale ha ascoltato le arringhe del procuratore federale Porceddu, il grande accusatore, e dell'avvocato Cantamessa, legale dell'Empoli. Poi il collegio, presieduto da Giuseppe Volpari, si è riunito in camera di consiglio. Dopo appena 13 minuti la seduta era già sciolta, con 8 verdetti (tra i quali quello dell'Empoli) già stabiliti. Un po' poco, forse, per analizzare un caso così importante.
Nel corso della sua requisitoria Porceddu aveva confermato le accuse mosse in primo grado, dicendo che soltanto per il pronto rifiuto di Farina non si era arrivati al tentativo di corruzione. Il procuratore federale ha spiegato che Repetto e il presidente dell'Empoli, Corsi, erano in rapporti di affari e che il primo si era mosso su richiesta del dirigente. Porceddu ha anche ribadito che l'Empoli non ha fornito i tabulati telefonici richiesti, spiegando che in pratica i dirigenti si erano accusati da soli. Subito dopo Cantamessa ha cercato di smontare il castello accusatorio, mettendo in luce le incongruenze della prima sentenza. E' poi emerso che l'Empoli ha prodotto il tabulato telefonico del cellulare del presidente Corsi (nei giorni dal 21, data del sorteggio arbitrale, al 25 ottobre, data della gara), ma evidentemente non è bastato.
Alle 19,04, dopo il blitz in camera di consiglio del collegio giudicante, l'ufficio stampa della Figc ha reso nota la decisione: la Caf ha respinto il ricorso dell'Empoli confermando la sentenza di penalizzazione. Il presidente Corsi, presente a Roma con il direttore generale Lucchesi e l'amministratore delegato Ghelfi, ha commentato la sentenza con parole dure. «E' un momento di grande delusione - ha spiegato - non posso credere alla giustizia sportiva. La fiducia si guadagna e si perde con le esperienze di tutti i giorni, questa ci ha segnato e ha segnato tutta la città. Io credo che questa sentenza abbia voluto giustificare chi ha innescato tutto il meccanismo. Tutto il mondo del calcio ritiene che questo è servito a salvare la faccia di qualcuno. Non mi aspettavo questa sentenza perchè come società siamo stati assolti dall'opinione pubblica e dagli addetti ai lavori e neanche i vertici del calcio hanno mai creduto al nostro coinvolgimento. Questo sarebbe dovuta essere una consolazione, ma non è così. Questa sentenza offende il calcio».

(tratto da http://www.rangers.it/news/news1998-99A.html)
 
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