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sabato 6 marzo 2010

1999 - I sospetti su VENEZIA-BARI 2-1

- La partita sospetta -

Il procuratore federale archivia l' inchiesta sul 2 - 1 del 24 gennaio e sul chiacchierato gol di Tuta Venezia e Bari salvi: illecito non provato Porceddu chiude il caso: "Restano forti perplessita' , ma non possiamo dimostrare nulla" Soddisfatte le 2 societa' , proteste da Empoli: "Puniti per molto meno" Il caso e' chiuso.
Il procuratore federale Carlo Porceddu ha archiviato il caso Venezia - Bari (2 - 1, 24 gennaio), ritenendo che non vi siano elementi destinati ad autorizzare l' ipotesi di un illecito sportivo, cioe' di un accordo fra le squadre per pareggiare, poi saltato per il gol di Tuta.
La decisione appare sorprendente e inattesa.
Sorprendente perche' nemmeno i dirigenti delle due societa' , pur avendo ribadito in ogni occasione la regolarita' della partita, avevano osato immaginare che la vicenda sarebbe stata archiviata, prima ancora di iniziare il processo.
In occasione di Genoa - Inter 2 - 3 del 27 marzo ' 83, un caso al quale ci si era piu' volte riferiti, il processo era stato celebrato, anche se le societa' erano state assolte.
Inattesa, perche' da alcune dichiarazioni dell' avvocato Proceddu era apparsa evidente la volonta' del procuratore federale di procedere al deferimento delle due societa' , che poi avrebbero dovuto essere giudicate dalla Disciplinare ed eventualmente assolte.
Invece, in un comunicato diffuso dalla Federcalcio, Porceddu ha chiarito che "pur in presenza di indubbi margini di forti e serie perplessita", non e' possibile "ritenere per provato" che ci sia stato un accordo tra i giocatori durante l' incontro.
A scatenare le polemiche fu il gol del 2 - 1 segnato al 45' della ripresa dal brasiliano Tuta, entrato dodici minuti prima (per Recoba), che permise al Venezia di vincere.
Per il procuratore manca "il quadro indiziario di prove univoche, certe e concordanti circa la sussistenza di un presumibile accordo illecito posto in essere da calciatori delle due squadre nel corso della gara, poi non rispettato. Per cui la violazione globale del materiale raccolto deve risolversi con l' applicazione del principio del favor rei". Come dire: nel dubbio, niente processo.
Archiviati gli atti per il presunto illecito (art.22 comma 4, Codice di giustizia sportiva), Porceddu ha invece deferito tre giocatori del Bari (De Rosa, Spinesi e Innocenti), per la rissa nel sottopassaggio, a fine partita, per aver avuto una condotta non conforme ai principi di lealta' e di correttezza morale.
Decisive sono state le confessioni dei giocatori del Venezia (Maniero e Tuta) e del Bari (De Rosa, Spinesi, Innocenti, Mancini, Madsen e Indiveri), che hanno negato tutto.
Le testimonianze raccolte dagli inviati dell' Ufficio Indagini hanno pesato molto piu' delle interviste a Tuta dai contenuti che non hanno trovato riscontro oggettivo e delle immagini trasmesse in tv, che mettevano in luce almeno sette episodi poco chiari. E ha pesato anche la decisione della magistratura ordinaria di archiviare il caso.

Le reazioni.

Sereno il d.g. del Venezia, Marotta: "Eravamo fiduciosi; quindi siamo contenti perche' la giustizia, pur avendo fatto il suo corso, ha evidenziato che non c' erano elementi sufficienti per pensare ad un illecito".
Glaciale il commento del presidente del Bari, Vincenzo Matarrese: "Non abbiamo mai dubitato nel merito della vicenda; abbiamo tenuto un comportamento di attesa nel corso delle indagini nel rispetto degli organi competeneti. Ora manteniamo il nostro stile".
Furente il presidente dell' Empoli, Fabrizio Corsi (due punti di penalizzazione per la denuncia dell' arbitro Farina, prima di Samp - Empoli): "Noi siamo stati penalizzati per molto meno e senza prove". Ma Porceddu ha replicato: "Nel caso dell' Empoli c' era l' accusa esplicita dell' arbitro Farina".

(tratto da http://archiviostorico.corriere.it/1999/febbraio/26/Venezia_Bari_salvi_illecito_non_co_0_9902262604.shtml )

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